In Scozia si attendono novità che impattano anche sul Fisco. Si terrà oggi il referendum in Scozia in merito alla propria indipedenza dal Regno Unito. Dal 1707 era stata annessa con autonomia nei soliti ambiti ecclesiastico e giudiziario. Se la maggioranza semplice degli scozzesi (residenti in Scozia a partire dai 16 anni in poi) voterà sì sarà un vero e proprio uragano di novit e l’indipendenza verrebbe proclamata nella primavera del 2016 (dopo 309 anni dall’”Act of Union”) con prime elezioni parlamentari già in maggio 2016. Non si sa ancora se la sterlina verrebbe mantenuta come moneta (gli scozzesi vorrebbero mantenerla) e come funzioneranno le regole per entrare in Scozia e siccome non sarebbe inserita automaticamente nell’Unione Europea né nelle Nazioni Unite dovrebbe, se lo ritiene utile, richiedere di rientrarvi.
L’indipendenza creerebbe inoltre autonomia anche dal punto di vista fiscale. Già la legge “Scotland Act 2012” ha attribuito al Parlamento Scozzese il potere i determinare le aliquote impositive sui redditi dei contribuente scozzesi che entrerebbero in vigore a partire da aprile 2016.
La norma prevede novità dando la possibilità di effettuare modifiche anche in tema di tassazione degli immobili situati in Scozia (ed in particolare sulle cessioni degli stessi con la nuova “Land and Buildings Transaction Tax” e la “Scottish Landfill Tax.”).
Fino a quando il nuovo Governo non deciderà di effettuare modifiche fiscali resterà competente l’autorità fiscale britannica attuale (HMRC) mentre dopo sarebbe competente quella scozzese (Revenue Scotland).
Per le società sarebbe una bella novità. La Scozia infatti ha già proposto di applicare un’imposizione societaria inferiore di tre punti percentuali rispetto a quella britannica (ora del 20%), già tra le più concorrenziali d’Europa.
Inoltre vorrebbe attuare ulteriori semplificazioni fiscali e migliorare lo stile di vita degli scozzesi (invogliati così dal non lasciare la propria terra) diminuendo invece la spesa pubblica rivolta alla difesa, e probabilmente aumentando i dazi su alcolici, tabacchi e carburante.
Onde agevolare i viaggi d’affari ed il turismo in Scozia verrebbe inoltre dimezzata se non eliminata l'”Air Passenger Duty” (APD).
Ulteriori novità e spiegazioni sul referendum potete trovarle qui
William Wallace non è scomparso dal cuore degli scozzesi. I detrattori sostengono che vinceranno i non indipendentisti perché le conseguenze sarebbero sostanzialmente troppo ampie e potenzialmente dannose per tutto il sistema economico (non solo britannico).
Il risultato lo sapremo già domani mattina.
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aggiornamento del 19/09/2014 sull’articolo di ieri: ha vinto il NO per il 55%. La Scozia resta nel Regno Unito.