La fase sperimentale per tesstare la fattura elettronica tra privati ha inizio. Come comunicato dall’Agenzia delle Entrate nel loro sito sono state diffuse le bozze dei documenti tecnici per l’utilizzo del Sistema di Interscambio (SdI), la piattaforma già in uso per la fatturazione elettronica verso le Pubbliche amministrazioni, anche nei rapporti commerciali tra privati.
“La sperimentazione mira a risolvere in tempo utile eventuali criticità che dovessero presentarsi e si concluderà entro la metà del prossimo mese di ottobre. Sulla base dei feedback ricevuti, saranno consolidati i supporti e le regole di processo.
Dal 1° gennaio del prossimo anno, le imprese, gli artigiani e i professionisti potranno trasmettere le proprie fatture elettroniche utilizzando il Sistema di interscambio, oggi disponibile solo per i clienti “Pubbliche Amministrazioni”: questa facoltà è prevista dal Dlgs n.127 del 5 agosto 2015.
Il Sistema di Interscambio funzionerà con regole procedurali di fatto identiche a quelle oggi attive per la veicolazione delle fatture elettroniche destinate alle Pubbliche amministrazioni; infatti il formato in uso è stato integrato per rappresentare anche le fatture destinate ai privati.
Le bozze dei documenti tecnici sono disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate seguendo questo percorso: Home > Strumenti > Specifiche tecniche > Specifiche tecniche in bozza. “
Il link diretto si trova qui.
Da una prima lettura, si evince che l’attenzione dell’Agenzia è stata rivolta anche al nuovo regolmento inerente l’identificazione elettronica in quanto è stato introdotto il concetto di sigillo elettronico avanzato, diverso dalla “firma elettronica qualificata” che rimane un diktat per la fattura obbligatoria verso la P.A.
Si riporta infatti “La fattura elettronica è intesa come un documento informatico non contenente codice eseguibile né macroistruzioni; su di esso può essere apposta:
- firma elettronica qualificata (obbligatoria nei casi di fattura destinata ad una Pubblica Amministrazione) che garantisce autenticità dell’origine e integrità del contenuto;
- sigillo elettronico avanzato, che garantisce la sola integrità del contenuto (ammesso nei soli casi di fattura destinata a privati).
In entrambi i casi l’attestazione della data è garantita mediante l’apposizione del riferimento temporale.”
Dalla lettura approfondita delle specifiche e dalla fase di testing potremmo comprendere se il mercato reagirà in modo positivo a tale novità. Ad ogni modo la digitalizzazione e la dematerializzazione sono comunque innovazione positive per le imprese e pertanto un interesse all’argomento gli imprenditori lo dovrebbero comunque rivolgere.
Coloro che decideranno di adottare dal 1° gennaio 2017 la fattura elettronica anche tra privati dovranno in pratica emettere le proprie fattura nel formato P.A. (ovvero XML all’Italiana) che già potrebbero avere conosciuto poichè è lo stesso utilizzato nella fattura elettronica obbligatoria verso la Pubblica Amminstrazione come base. La fattura a quel punto però dovrebbe essere conservata in modalità digitale (anche se la prassi dava per possibile la tesi in cui la conservazione poteva comunque rimanere in modalità cartacea perciò si dovranno attendere provvedimenti per chi non desidera ricevere la fattura in modalità elettronica).
Sempre entro l’estate è atteso anche il provvedimento ministeriale che dirà quali soggetti potranno accedere gratuitamente al servizio realizzato da Unioncamere ed Agid che prevede anche la conservazione elettronica gratuita a partire dal 1° luglio 2016 (come da DLgs. 127/015 art. 1 c. 1).